giovedì 28 febbraio 2008

L'incontro con una sorella lontana: una serata a casa con Katia


Non ho mai nascosto come grazie alla storia di Carlo io abbia avuto la possibilità di conoscere delle persone fantastiche: la Dani, Mara..e Katia.

Martedì mattina mi arriva una telefonata da Katia. Ci sentiamo ogni giorno, diverse volte. Non molti sapranno che insieme a Katia, Mara, la Dani ed Erika (Righi, la sorella del ragazzo arrestato ingiustamente in Spagna qualche tempo fa, ndr) abbiamo fondato un'associazione, presto onlus per aiutare gli italiani detenuti all'estero. Che detto tra noi, tranne per lo zelo di qualche bravo giornalista come Marco Mathieu, nessuno si caga. Noi in questi mesi, Katia negli anni, di esperienza ne abbiamo maturata ed è bene metterla a disposizione di chi ne ha bisogno.

Detto questo martedì mattina mi chiama Katia e mi dice che una importante trasmissione televisiva alla quale avrebbe dovuto presenziare mercoledì mattina a nome della nostra associazione era saltata e che lei aveva già il treno prenotato. Cotta e mangiata abbiamo deciso che doveva venire qui.

Vuoi le battaglie condivise, vuoi che abbiamo imparato a conoscerci, ma averla qui a casa è stato veramente bello. Poi la Katia è un vero concentrato di forza e dolcezza che ha conquistato tutta la mia famiglia e che si è fatta conquistare dalla stessa. Da comica quando è scesa dal treno Roma-Pomezia: non riuscivo a trovarla e già mi ero agitata, che lei rideva come una matta. E' stato veramente bello averla a casa. Abbiamo sistemato un po' di materiale da presentare ai ministeri ed ai politici ed è stato bello interagire direttamente, noi che eravamo abituate da sei mesi a farlo al telefono.

E' di una semplicità e di una forza che non hanno euguali. Abbiamo lavorato, ma abbiamo anche riso tanto. Abbiamo provato le cuffie digitali di cui Carlo tanto parlava per comunicare con lui (aveva ragione, sono ottime e riescono a filtrare gran parte dei problemi anche di una connessione ballerina come la mia), e abbiamo analizzato il da farsi generale.
Sono stata veramente contenta. E fantastico su come potrebbe essere ritrovarci tutti quanti insieme.

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mercoledì 13 febbraio 2008

Perchè aiuto Carlo Parlanti



E' una domanda che mi son sentita fare spesso, a casa (ovviamente non dalla mia famiglia più stretta), dai miei amici, sul lavoro. Inutile essere ipocriti, è un "lavoro" che porta via parecchio tempo e discrete energie.

E se uno è sì tanto stronzo, ma altrettanto empatico come me, il fegato se lo rode e di brutto. Perchè ci si trova davanti alla palese innocenza di un uomo ed al suo totale essere disarmati davanti al potere dei più forti. E' brutto, dannatamente brutto trovarsi a combattere contro i mulini a vento. Ma lo fai perchè sai che se ti ci metti di impegno, è possibile incanalarlo questo vento e fargli fare ciò che vuoi tu. E mentre c'è quest'uomo che soffre e da quattro anni è privato della sua libertà arbtrariamente, i giornali parlano della Bruni e di Sarkozy.

Lunedì mi sono resa di conto colpo dl perchè sto aiutando Carlo: per sentirlo ridere, anzi per vederlo ridere.

Venerdì scorso ho settato il telefono di casa, grazie alla Global Tel, per ricevere le chiamate dalla Avenal State Prison. La prima chiamata mi è arrivata sabato nel bel mezzo di una visita del parentame assortito che chi mi frequenta da un po' conosce bene: praticamente la curva sud dell'Olimpico in quanto a casino.

Non era la prima volta che sentivo Carlo, avevo avuto il piacere di parlarci per un buon quarto d'ora grazie all'account di Katia, ma è stata comunque un emozione forte. Il collegamento telefonico è decisamente migliore rispetto a quello telematico ed è decisamente più facile parlare. I miei erano affascinati dalla novità, e la chiamata è stata un ottima occasione per spiegare ai parenti il perchè ricevessi una telefonata da una prigione e cosa stavo facendo. Un paio penso di averli addirittura sensibilizzati.

Poi lunedì ha avuto anche mia sorella, che da qualche mese intrattiene con Carlo un rapporto epistolare, la gioia di poterci parlare. Utilizzo questo termine perchè era tempo che non sentivo mia sorella allegra così. E per la prima volta ho avuto la fortuna di sentire ridere Carlo. Ora non prendetemi per matta, ma tra noi "estranei" lo sappiamo solo noi che tipologia di frustrazione si prova a combattere, combattere e fare solo piccoli passi in avanti. E sentirlo ridere e lo sottolineo dieci volte se necessario, è come la pubblicità della Mastercard: non ha prezzo.

Non ha prezzo perchè....è il momento nel quale ti senti veramente utile, è la prova tangibile che in qualche maniera riesci a fare del bene ad una terza persona. E' una cosa che arricchisce l'anima in una maniera indescrivibile e che forse solo i missionari che passano la loro vita ad aiutare le persone in difficoltà possono descrivere.

Io sono una cinica bastarda in molti casi. Ma, fustigatemi se volete (Jack Frusciante docet), quando l'ho sentito ridere mi è venuto da piangere. Mi son detta nella testa: "Volevi capire cosa ti spingesse ad aiutarlo? Ecco la risposta".

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martedì 12 febbraio 2008

Britney Spears... fool!!!

E' da giorni che mi baloccavo con l'idea di scrivere di lei.. al momento non ho tempo (causa lavoro) quindi...cito testualemente da Tiscali.it:

Britney sparita, è in pericolo di vita

Britney Spears (Web)


Prosegue l'odissea personale di Britney Spears. Contrariamente a quanto aveva dichiarato il personale del Stewart Lynda Resnick Neuropsychiatric Hospital di Los Angeles, la cantante non è stata trattenuta per altri 14 giorni di cure ed esami in clinica. Anzi, è stata dimessa dopo 72 ore di ricovero. Da quel momento nessuno ha notizie della ex reginetta del pop, non si sa dove sia finita, in quale delle sue case stia risiedendo attualmente.
I genitori: "E' in pericolo di vita" - Quando hanno saputo che la figlia era stata dimessa dall'ospedale, Jamie e Lynne Spears hanno reso pubblico un breve comunicato in cui si dicono convinti che Britney sia "in pericolo di vita" e abbia bisogno di cure e tutela. La famiglia ha accusato Sami Lufti, tutore e assistente di Britney, di somministrarle droghe per intontirla e tenerla sotto controllo. Per questo hanno ottenuto che non si avvicini più a lei.
2008, anno infernale - L'inizio del nuovo anno è stato drammatico per Britney Spears. Dopo la diagnosi che ha accertato che la cantante soffre di grave depressione bipolare, il 4 gennaio scorso Britney (che guadagna ancora 8 milioni di dollari l'anno) è stata portata in camicia di forza al Cedars-Sinai Medical Center dopo un furibondo litigio con l'ex marito Kevin Federline. Altro ricovero due settimane dopo, quando si pensava ad un tentativo di suicidio, date anche le recenti confessioni della diretta interessata.
Bruciata dagli abusi - Secondo William Spears, zio della stella pop in crisi, Britney è fuori controllo perché dai 13 anni beve molto e fa uso di stupafacenti come cocaina, crystal meth ed ecstasy. Ecco perché il suo cervello è bruciato, se ha toccato il fondo nemmeno se ne accorge". Nè ha migliorato le cose la sua breve relazione con il paparazzo Adnan Ghalib, che l'ha filmata in privato e ora vuole rendere pubblici quei video dopo averli messi in vendita per due milioni di dollari.


Mi fa incazzare tutto ciò. IO, i milardi che lei ha, col cazzo che me li bruciavo in droga o simili.

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venerdì 8 febbraio 2008

Rimpianti (1)



Io odio Verga ma questo film tratto dall'omonimo libro, "Storia di una capinera" è fantastico. E fonte di riflessione.

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