giovedì 20 novembre 2008

Ve lo dico a cuore aperto


Originariamente scritto nel mio profilo Facebook. Nelle immagini l'ultima lettera di Carlo. E poi ditemi se ho torto.

Spesso dimentichiamo che dietro alle carceri, c'è un mondo che nasce, cresce e muore parallelamente al nostro. Anche io lo ignoravo, o facevo finta di dimenticarmene prima di conoscere Carlo. Spesso è dannatamente più comodo far finta di niente. Grazie a lui ho imparato che non è giusto un atteggiamento del genere. In questa mio sforzo per aiutarlo, parte della mia famiglia è con me, conosce Katia, vuole loro bene. L'altra, non so per quale motivo, se ne strafrega altamente. Forse perché han paura di ciò che non conoscono.. non so. Son solo che non gliene è importato nulla nemmeno quando ho pubblicato il pezzo sul Community Alliance(mensile di Fresno, California) e su La Padania.

Ieri mi è arrivato un bustone da parte di Carlo, contenente il giornale con l'originale del mio articolo, una lettera, ed il biglietto di auguri che un gruppo di inmates gli ha regalato per il suo compleanno lo scorso 1 novembre.Ora vi chiederete voi cosa centra questo con l'apertura di questo mio scritto. E' presto detto. Noi molto spesso ignoriamo che colpevoli od innocenti che siano i detenuti rimangono prima di tutto persone.

E' stato spettacolare leggere tutti i pensieri che questi detenuti avevano scritto a Carlo. Tra di loro c'è chi lo conosce ormai bene, e chi lo conosce poco, ma nonostante questo è straordinaria la sensazione di affetto che ne scaturisce fuori. Questo biglietto (che potete visionare a questo link: http://blog.libero.it/carlofree/5929286.html ) mi da anche la maniera di raccontarvi come giorno dopo giorno mi rendo conto che nonostante i suoi naturali difetti, Carlo sia una persona veramente speciale.

Per farvelo capire dovete mentalmente riallacciarvi alla parte della mia famiglia che non è minimamente interessata a ciò che faccio. Tenetevela bene a mente perché il contrasto che ne esce fuori è pazzesco. Bene, ora pensate ad una persona da 5 anni ingiustamente detenuta, vessata, e con un budget di vita estremamente limitato. Una persona che sapendo di farmi piacere ha preso, imbustato e spedito in Italia un giornale di una 40ina di pagine, per darmi modo e darmi il piacere, la soddisfazione di incorniciare il mio primo "internazionale" (così l'ha chiamato). Spendendo l'equivalente di almeno 4 lettere. Senza stare a sentire le mie lamentele e rimproveri telefonici di settimane intere che gli intimavano di non fare il cretino e strappare solamente la pagina con l'articolo. Quando quegli 8 francobolli "1st class" che ha utilizzato, potevano essere utilizzati per altro. Ma non è solo questo che stride con l'ignoranza di quella parte di mia parentela.

La grande differenza è che nonostante quell'articolo parlasse di lui e che quindi potesse rappresentare qualcosa di positivo per lui, il primo commento successivo alla conferma di pubblicazione, ancor prima di visionarne la copia ufficiale, è stato di contentezza perché me lo avevano pubblicato, per come era scritto: "ed ora lo devi incorniciare, sei stata proprio brava" e così via. Contentezza per me e per quello che quel pezzo poteva rappresentare per me. Tutte quelle cose che minimo minimo ti aspetteresti anche dai tuoi parenti. Reazioni che da loro non vengono mai, e che invece da parte di Carlo arrivano sempre. Ieri ho avuto l'opportunità di sentirlo via telefono e quando gli ho detto che il bustone era arrivato, ha assunto il ruolo di "padre fiero della figlia" (da ridere, mi sembrava la stessa reazione di mio padre all'articolo!) che pianificava come e dove e con cosa incorniciarlo! "Così quando tra tanti anni quando lo farai vedere ai tuoi nipotini gli racconterai... " che non vi so esprimere se erano più belle le parole che diceva o il tono in cui le diceva. E mentre parlava ci pensavo a quegli idioti dei miei parenti.... pensando che è proprio vero che la famiglia non è dettata dal sangue che scorre ma dall'affetto che si prova.

La cosa che mi fa continuare a sorridere, e qui concludo perché mi son dilungata troppo, è che all'inizio voleva chiedere a Katia se me lo incorniciava lei, per farmi una sorpresa! Povera Katia, le sarebbe mancato solo questo!

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domenica 16 novembre 2008

Intermezzo

Parole che pensavi di non leggere più. Frasi che non pensavi di udire. "Somethimes they come back", diceva Stephen King. "For a while" aggiungo io. Ma in tutto questo è d'obbligo un ringraziamento con tutto il cuore a chi mi sta facendo ridere come non facevo da tempo. Grazie. Veramente di cuore.

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mercoledì 12 novembre 2008

una serata con Blogtv e varie ed eventuali....

Bella la foto di me e Manu vero?Inutile che vi dica quanto voglio bene a questo mio fratello! Inutile elencare tutte le preoccupazioni di questi ultimi giorni. Non è luogo ne tempo adatto. Ma posso trasformare questo piccolo post in una sorta di recensione di Blogtv . Un sito dai mille problemi, ma veramente in grado di farti fare delle sane risate di cuore anche quando veramente scazzati. Introdotta in questo girone pseudoinfernale da Andrea, che è attualmente anche la persona dotata di più pazienza in assoluto nello spiegarmene il funzionamento, devo dire che è un passatempo niente male, divertente e contemporaneamente istruttivo, dato che essendo composto da una moltitudine di persone di diversa nazionalità (veramente pochissimi italiani), la lingua principale di comunicazione è l'inglese. Diversi i canali che ho visionato. Devo dire che oltre quello di Andrea, che riconosco essere la mia base di cazzeggio blogtvvuiana, preferisco avere a che fare con canali di musica, o di conversazione interessante. Al momento sto passando una piacevole serata da Boothy, un "cantore" niente male che ha creato una sorta di "boothy and friends", nel quale può cantare lui e fa cantare chi vi è dentro. Nonostante reputi di cavarmela abbastanza bene con alcune canzoni, penso che prima di trovare il coraggio per rispondere affermativamente alla domanda: "vuoi cantare susan?" penso che passeranno settimane :D

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sabato 1 novembre 2008

Compleanno di Carlo. 44 anni. Ancora ad Avenal

Oggi è il compleanno di Carlo. Fa 44 anni. E' il 5° per lui sotto detenzione. Una detenzione ingiusta, ci tengo a sottolineare. Questa foto rappresenta il suo ultimo compleanno da libero. Compiva 39 anni. A me fa sempre uno strano effetto vedere quella foto. Mi lascia un magone indescrivibile. Perché sorride con gli amici (che mi piacerebbe sapere che fine hanno fatto). Perché era libero. Per tanti motivi. Lo scorso anno non lo conoscevo bene, anche se davo una mano a Katia dall'agosto precedente. E quando Katia mi diceva che era il primo anno che non passava con lui da quando era sotto detenzione mi sentivo dì dispiaciuta, ma finiva lì. Quest'anno è differente. Quest'anno mi ci rode l'anima, se ci penso sto male perchè oramai è diventato come un prolungamento della famiglia insieme a Katia e la Dani, la Mara, Elisa. E' difficile forse da spiegare, ma è come se mancasse qualcosa. Insomma, io alle persone alle quali voglio bene faccio gli auguri, mi diverto a festeggiarle, fare loro regali. Oggi non posso fare niente di tutto questo. E ciò mi fa incavolare. Perché sarebbe bastato che determinate persone che hanno dichiarato di fare alcune cose le avessero realmente fatte invece di prenderci in giro, perché Carlo potesse essere libero, magari non per oggi, ma per Natale.

Insomma, si è capito che mi ci rode l'anima.

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