Dolore(2)
Il due c'è perchè mi sembra di avere già scritto un post con lo stesso titolo. Ma oggi è dannatamente quello sento. Una giornata buona, svoltasi discretamente, ma che ha preso un connotato diverso intorno alle 6 e mezza.
Non si può rimanere indifferenti davanti al dolore indicibile di un altra persona. Un dolore il quale silenzio grida più di mille parole. E così un peso ti si adagia sul cuore e ti si forma il groppo in gola. Perchè non hai le parole giuste per consolare. Non hai parole e basta. Che l'unica cosa che ti verrebbe in mente di fare ad avercela davanti la persona così disperata è di abbracciarla stretta stretta per proteggerla dal mondo intero. Ma non lo puoi fare. Ciò che puoi fare è tentare di aiutare la persona "vicina" a te che sta male ascoltando gli sfoghi della persona lontana. Perchè è l'unica maniera in cui puoi aiutarli. Ascoltandoli. Ma come diceva il compianto Alex Baroni, è un "male che fa male". Perchè ormai son quasi tre ore ed a me quella sensazione di tristezza ed il groppo in gola non sono passati.
Come tentare di arginare la disperazione di vivere? Che allo stesso tempo sembra sempre di più voler diventare la disperazione di morire? Come è possibile arginare un dolore tanto forte? Un dolore così forte che arriva a scusarsi di essere tale? Vorrei saperlo.
Etichette: amici, Carlo Parlanti, dolore, Katia, where are the institutions?
1 Commenti:
!"£$%&/()=?^*§°ç@#][€@
chiaro no?
30 luglio 2008 alle ore 15:53
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