domenica 23 settembre 2007

Ancora Carlo parlanti: aiutiamolo

Assurdo: minacce a Katia e Cristina, leggi qui!


Forse chi passa di qui si sarà scocciato di sentirmi parlare di Carlo Parlanti, ma io, potrà sembravi scemo, ci sono delle notti che non ci dormo pensandoci. L'altra mattina, sarà stato martedì, ho aperto gli occhi alle 5 ed ho incomiciato a pensare: che diamine posso fare per aiutarlo concretamente? perchè nessuno sembra darci retta, così di punto in bianco.. probabilmente il mio cervello era già in moto dal dormiveglia... E poi non riesco a stare ferma senza fare niente, anche se il tempo è quello che è, e non ne ho molto. E' una sensazione che mi si acuisce in maniera esponenziale poi, quando parlo con Katia. Non oso immaginare, cosa proverei al suo posto. venbgo presa da una tale rabbia... perchè inizio a pensare a Carlo chiuso lì, alla sua sofferenza a quella di Katia e della famiglia di Carlo ed incomincio veramente a veder rosso. Quindi ho deciso che quel che posso lo faccio. Punto. Ora posterò, e lo lascerò in vista a lungo, il dossier che ho scritto su Carlo, sperando di poterlo vedere presto pubblicato anche sulla testata online per la quale lavoro. (un non tanto velato appello al mio Capo :) ). Presto ne rimanderò copia anche a tutte quelle autorità che si dimostrano insensibili. Stasera ad ogni modo, ho scritto per la seconda volta di seguito al presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Dio voglia che si svegli almeno lui.


Qui di seguito, quindi vi è ricostruita la storia di Carlo dal 1996 in poi.

Carlo Parlanti, è un italiano come tanti: un programmatore informatico nato nel 1964, laureato in Fisica, che alla ricerca di un lavoro ben remunerato, decide di lasciare l'Italia e recarsi in America, conosciuta come terra di belle speranze ed opportunità di vita. Ed il trasferimento avviene sul serio, nell’ Agosto 1996. E' un uomo di successo, ben voluto dal sesso femminile, gioia ma anche causa principale dei suoi attuali problemi. Il suo sogno è ottenere grazie al proprio lavoro una green card, il visto permanente statunitense. Il suo curriculum lo vede diplomato a pieni voti al liceo scientifico, laureato velocemente in fisica, impiegato della Nestlè poco dopo come project manager. Quando parte per l'America, dopo aver girato in lungo ed in largo per l'Europa Carlo è un dipendente della Dole. Negli Usa mette a disposizione la sua esperienza per la Jde, facendo la spola tra la sua residenza e Denver. I primi problemi per lui nascono a causa di una relazione intrapresa con la sua psicologa americana: una relazione finita per la voglia di scappare di Parlanti, per la voglia di nuove avventure ed esperienze. La donna, la psicologa Sandra Hollyngworth, non accetta la separazione da Carlo, e dopo aver tentato di riappacificarsi con lui anche attraverso suo fratello, lo denuncia per violenza. Non vi sono prove a riguardo, e nonostante la donna abbia violato una specifica legge americana che vieta ai terapisti di avviare relazioni con i propri pazienti sia durante che dopo la terapia, gli avvocati delle due parti propendono per un patteggiamento: la fedina penale di Parlanti rimane pulita. E' qui che Carlo incontra Rebecca White. Divorziata, la donna aveva accusato l'ex marito di violenza e tentato omicidio. Parlanti si fida di lei, le concede una delega notarile: secondo il suo punto di vista la donna potrebbe aiutarlo a gestire la causa civile contro la psicologa. Il loro rapporto dura qualche mese, nel quale la donna vive nell'appartamento di Carlo. Il 16 luglio, Carlo, deve recarsi nella cittadina i Gulporth per incontrare la sua nuova fidanzata (è uno dei punti principali per cui la White lo ha denunciato) per lavoro: ne approfitta, e tronca la relazione con la donna, diventata in breve tempo ossessiva e tediosa. Qualche settimana dopo, seguendo il suo istinto, Carlo lascia gli States e fa ritorno in Italia. Riprende la sua relazione con Katia Anedda, un rapporto durato anni tra alti e bassi, ma mai interrottosi del tutto.

Il 18 luglio del 2002 Rebecca White si reca dalla polizia, dove asserisce di essere stata picchiata e violentata ferocemente la notte del 6 Luglio. Una data che in seguito ritratterà e che porterà in seguito fino al 29 Giugno. Riporterà di essere stata trattenuta per una settimana intera. Racconterà di essere stata sottoposta a pratiche sadomaso estreme, di essere stata sbattuta più volte con la testa sul muro dell'abitazione, ma dai rilievi effettuati dalle forze di polizia locali, non è mai emerso niente che potesse provare le parole della donna. Il materasso, che la donna racconta "impregnato" di sangue, appare pulito, nessuna traccia di sangue viene trovata nell'abitazione. La donna produce le strisce di plastica con il quale sarebbe stata legata: nessuna traccia di Dna viene rinvenuta ( strisce come quelle a questo link: http://www.carloparlanti.it/strisceplatica.jpg ma produce quelle inutilizzate, dicendo che quelle usate le aveva buttate).Le foto scattate dalle forze dell'ordine vengono perse. Il 22 Luglio si sottopone ad una visita medica sotto il consiglio delle autorità: non menziona di essere stata stuprata. Viene, pur non essendo presenti prove in grado di incolpare Parlanti, emesso un mandato di arresto poco dopo la denuncia che non viene mai inviato in Italia.

Parlanti scoprirà di essere indagato a Dusseldorf, nel corso di un controllo all'aeroporto cittadino, dove viene arrestato. Sulla sua testa spicca un mandato internazionale: viene rinchiuso in carcere. Passa quasi un anno nel carcere di Dusseldorf fino a quando, il 3 Giugno 2005, a causa del fallimento delle trattative degli avvocati italiani e tedeschi dell'uomo e dell'allora guardasigilli Castelli, di farlo giudicare in patria, Carlo Parlanti viene estradato dalla Germania negli Usa e trasferito nel carcere di Ventura, in California.

Qui, Carlo viene sottoposto ad un trattamento obbiettivamente ingiusto: dalle carte processuali si viene a scoprire che Carlo viene presentato alla giuria come recidivo quando la fedina penale risulta totalmente pulita, si parla addirittura di stupro e rapina a mano armata. Non viene mai convocato in aula un interprete, che possa gestire in maniera ottimale gli atti in lingua italiana, e l'avvocato a cui il caso è affidato lascia improvvisamente, costringendo la famiglia a ripiegare su un avvocato d'ufficio. L’avvocato d’ufficio consigliò di trovare un avvocato privato in quanto il caso non essendo per un cittadino statunitense si poteva presentare complicato: la famiglia Parlanti assunse quindi Ron Bamieh, con l’aiuto di prestiti fatti in banca e amici ed il contributo di alcuni colleghi ed amici di Carlo.. La White nel corso del processo aggiunge particolari non enunciati prima e produce foto non databili, che la ritraggono con lividi. Racconta di averle scattate in una delle sere dello stupro, ma ad occhio nudo è visibile che le foto, che la ritraggono con una diversa pettinatura ed età rispetto ai tempi della relazione con Parlanti, sono state scattate in un posto diverso dal bagno dell'abitazione condivisa dai due per qualche mese. Inoltre secondo la donna, Parlanti avrebbe bevuto 4 litri di vino in 5 ore: se fosse stato vero, l'uomo avrebbe avuto nel sangue una concentrazione di alcool incompatibile con la vita. La donna, viene messa in difficoltà nel corso di quello che in Italia è in parte simile all'incidente probatorio. Le sue dichiarazioni (della White, ndr) vengono smentite da lei stessa: in America questo si chiama Perjury, è un reato e dovrebbe essere punito, ma nessuno si è finora premurato di intervenire. Viene proposto un patteggiamento. Carlo rifiuta: è innocente, vuole dimostrarlo in tribunale. Nel processo, iniziato il 6 Dicembre del 2005 e conclusosi il 20 dello stesso mese, vede giudicato Carlo come colpevole nonostante venga ammessa la mancanza di prove certe nell'arringa della accusa. Nell'aprile del 2006 la sentenza: almeno 9 anni di carcere, il massimo della pena. La sua accusatrice, ottiene un sussidio economico dallo stato della California come vittima di stupro.

La salute di Carlo, ora detenuto nel carcere californiano di Avenal nel frattempo, sottoposta a stress eccessivo è andata peggiorando; ha contratto l'epatite, soffre di piorrea, asma, sciatalgia E’ stato spaventato con un falso positivo per la tubercolosi per almeno 9 mesi. Alcuni dei medicinali che dovrebbe assumere sono vietati e non gli vengono somministrati. La famiglia di Carlo e la sua compagna, Katia Anedda, nonostante le grandi difficoltà economiche continuano a lottare, tentando di ottenere la revisione del processo. E l'Italia? Rimane, tranne che in qualche sporadico caso di esponenti politici scesi in prima linea, a guardare.



2 Commenti:

Blogger Chit ha detto...

Per non parlare di quanto pubblicato oggi da www.secondoprotocollo.org ...
ALLUCINANTE!

24 settembre 2007 alle ore 11:51

 
Anonymous Anonimo ha detto...

incredivbile
ciao stef
ps bel blog
www.comunicazionepolitica.splinder.com

25 settembre 2007 alle ore 15:36

 

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