ve la dico come me la sento, a cuore aperto
Bella questa foto, vero? Me l'ha mandata qualche giorno fa Katia mentre le preparava per mandarle a "Visto" (mi raccomando compratelo questa settimana!!!). E' una foto del 1996, quando Carlo si era appena trasferito in America e Katia era andato a trovarlo. Erano in uno di quei ristoranti-tavole calde tipiche dei film americani e Carlo stava dicendo a Katia che la Cheesecake era l'unica torta mangiabile. Io adoro questa foto, adoro le foto in cui Carlo sorride... perchè non l'ho mai visto farlo, perchè anche quella risata di cuore che raramente gli esce fuori al telefono è sempre velata di tristezza. 1996, io stavo per affrontare il liceo.. dodici anni fa. Una vita. E pure Carlo e Katia erano piccoletti :) alla soglia dei trent'anni, con i loro sogni e le loro aspettative.
Oggi è una giornata un po' smorta. Perchè negarlo? Sono stanca, il nuovo tipo di lavoro che ho iniziato per Bergamo è molto stancante. Ho sonno: Montecatini si avvicina ed incomincio ad avere il terrore che qualcosa non possa andare nel modo giusto. E poi la testa mi martella rabbiosa.. non capisco come si possa rimanere indifferenti davanti a quello che Carlo sta passando. Insomma, sarò logorroica, ma sti gran cazzi, il blog è mio, se non vi piace c'è la X in alto a destra, la cliccate e uscite. Insomma, ho appena inviato l'ennesima email all'Ombudsman, chiedendo perchè la legge non è uguale per tutti. Perchè solo Carlo viene preso di mira, perchè gli altri fanno quello che gli pare, perchè quelle tre troie si inventano le cose e la passano liscia? Ma porcaccia di quella maiala infame, ma come è possibile? Quando ho questi momenti, non me ne frega una mazza, divento volgare peggio di uno scaricatore di porto.. ma è impossibile per me non essere altrimenti, perchè ho la frustrazione a mille. Anche se penso di fare tutto il possibile per aiutarlo, per aiutare Katia, questa è una sensazione che mi rimane, perchè le cose... cambiano molto lentamente, ed un innocente continua a marcire a novemila chilometri da qui e l'unica preoccupazione di determinate persone è quella di non "irrigidire" le autorità di Sacramento. Ma vaffanculo!
Ma come si fa a scambiare la vita di un uomo con della burocrazia? Io non mi ci raccapezzo. Quando mi prendono questi momenti così sento una rabbia così violenta che se mi mettessero quelle tre davanti e mi dicessero. "Ok, ti diamo un arma puoi ucciderle se vuoi".. beh liberi di credermi o no, non ci penserei nemmeno due volte e tirerei il grilletto. Perchè non sono delle donne, sono delle bestie infami che godono del dolore altrui. Da un certo punto mi fanno pena, perchè sprecano parte della loro vita a colmarsi di sentimenti d'odio e approfittando della loro posizione.. dall'altra se domani sparissero dalla faccia della terra, probabilmente farei il balletto celebratorio di "Billy the Kid" come Billy Cristal in "Scappo dalla città: la vita, l'amore, le vacche 2". E lo fare sulle loro tombe senza il minimo rimorso.
Una mia cara amica del liceo mi ha scritto questa mattina una email dicendomi che ammira l'impegno che metto nell'aiutare Carlo. Ciò che a molti forse non è chiaro sono basilarmente due cose: la prima è che Carlo è INNOCENTE, la seconda è che attraverso ogni minima azione che io compio per aiutare lui, aiuto me stessa, trasformandomi sempre di più in una persona migliore. E' questo che indirettamente, da settembre, Carlo e Katia fanno: tirano fuori il meglio di me. Quella parte che a prescindere da tutto e da tutti ha intenzione di aiutare un proprio simile. E non prendetemi per vaneggiatrice, ma oggi sto in fase di flusso di coscienza, voglio scrivere ciò che sento. Hanno i loro difetti come ognuno di noi, ma nonostante la situazione nella quale si trovano, hanno un cuore grande come la galassia nella quale viviamo. Ed è stupefacente ogni giorno di più scoprire i loro caratteri ed il loro modo di essere. Sono due persone dolcissime, e dannatamente generose. Sono due persone che ammiro per la loro forza, che nonostante abbiamo dei casini enormi, sono capaci di preoccuparsi già solo se mi sentono la voce stanca. Sono due persone forti e piene di dignità.
E per quanto schizzato possa sembrare, incomincio a pensare anche io che in qualche modo doveva essere destino che li conoscessi. E come loro tutte le altre, la Dani, Mara, Elisa. Siamo tanti piccoli tasselli sparsi per il mondo che ad un certo punto si sono "incastrati" a vicenda come in un pazzesco puzzle. Per fare qualcosa di buono, per migliorarci... forse semplicemente per farci forza nei casini della vita. Chi lo sa? Però ci vogliamo bene, e tentiamo di lottare disperatamente affinchè tutto vada come riteniamo giusto ed opportuno. In momenti come oggi, ci vorrebbe una bacchetta magica in grado di rinchiudere Carlo in una bolla di sapone gigantesca e farlo uscire da quell'inferno in terra che è Avenal, per riportarlo qui, finalmente libero. Perchè io trovo dilaniante, e mi chiedo come faccia Katia a resistere, sentire la voce di Carlo velata dal pianto (perchè inutile raccontare cazzate, ormai i suoi stati d'animo abbiamo imparato a captarli), e stanchissima, che racconta che per evitare di indispettire quelle gran bastarde, se ne starà tutto il giorno nel suo loculetto. Ma perchè se le prove della sua innocenza sono così palesi? Io a questo non riesco a rassegnarmi..
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